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Quando si parla di Formula 1 ci si spaventa nel sentire le esasperazioni tecniche continue alle quali le scuderie sono sottoposte per guadagnare pole position o primi posti nelle classifiche. Parlando di sci da profani o da conoscitori superficiali, si citano cose che spesso non si conoscono: impronte, tuning, cere, e se ne sentono di tutti i colori. Ognuno, per ciò che riguarda gli sci, si sente un piccolo docente, ed è pronto a scommettere che come li prepara lui gli sci...

Ascoltare una lezione, partecipare ad un corso conoscitivo, assistere ad una preparazione fatta da un professionista, ci si rende conto di quanto la conoscenza sia illimitata, e che solo una buona dose di passione e una continua ricerca possono contribuire ad eseguire un lavoro di preparazione ottimale e preciso.

Sviluppiamo i punti più importanti e la metodologia di lavoro per elaborare uno sci, questo non comporta solamente l'utilizzo di prodotti al meglio sul mercato e la ricerca dell'estremo in ogni operazione da eseguire, ma bensì cercare di operare con una dovuta manualità e con un sistema che determini una linearità di lavoro tanto da rendere sicuro l'operatore.

 

La prima cosa da effettuare è il controllo ed il raggiungimento della planarità di lamine e soletta, ricavandola manualmente con l'aiuto di una barra in acciaio rettificata e ben affilata, usata a mo' di spatola, asportando poco alla volta il materiale in eccesso, oppure con una levigatrice a nastro curanti di aver ben scelto e spuntato il nastro da usare, così da evitare strappi e bruciature sulla soletta. Raggiunta una buona planarità, visibile con il riscontro di un righello rettificato, appoggiato e fatto scorrere lungo il piano soletta, andiamo ad abbassare le lamine rispetto al piano, creando l'operazione definita "tuning": usiamo una lima di grana medio fine spessorandola con un nastro gommato sul lato non operativo, per quattro o cinque volte, in modo da raggiungere circa 1 grado: appoggiata perfettamente in piano e trascinata lungo la lamina da abbassare, moderando la pressione, cercando di eseguire movimenti lunghi e costanti.

Il codolino, parte terminale della coda di uno sci, è spesso costruito in materiali acciaiosi o simili e in forma molto squadrata, così da non permettere una buona manovrabilità allo sci. Con una buona lima si interviene su tutta la parte interessata, smussando e arrotondando per bene.

 

Ora prepariamo le lamine laterali, migliorando la nostra esecuzione, asportando l'eccesso di materiale fenolico di supporto alla lamina, usando il dovuto attrezzo toglifenolo, evitando di scavare il bordo ma accompagnandolo in senso obliquo. Con una squadretta graduata, accessoriata di blocca-lima, in modo da evitare inclinazioni non reali, fresiamo la lamina con gli stessi criteri di operatività del tuning. La rifinitura si esegue con pietre, prima a grana grossa poi fine, ripassandole fino a ottenere una buona specularità. Si può perfezionare ancor più, con l'ausilio di una polvere granulosa, abbinata ad un tampone e sfregata energicamente su tutte le lamine per poi essere lucidata così da ottenere una lappatura, realizzabile anche montando un nastro spuntato allo zirconio su di una levigatrice, in modo da ridurre gli attriti al minimo.

 

Come nella Formula1, la scelta delle gomme è di fondamentale importanza, nello sci una delle priorità è per l'impronta o traccia, definita dagli Skiman uno dei segreti determinanti la scorrevolezza di uno sci. Molte sono le tipologie delle impronte, e molto complessi sono i parametri di scelta, vincolati come per le scioline alla temperatura, al tracciato e ad altri fattori, che ora semplifichiamo in uno standard con l'utilizzo di impronte larghe e marcate per nevi calde o fini e poco evidenti per nevi fredde, lineari per una migliore scorrevolezza e incrociate per una buona manovrabilità. Montiamo un nastro ben levigato, fatto girare a velocità bassa con un peso medio, supportato da molta acqua e interveniamo sull'impronta in modo da renderla meno aggressiva e più morbida alle lavorazioni successive.

 

Interrompiamo per un momento la lavorazione e facciamo un controllo generale del risultato ottenuto andando poi a rifinire le lamine in punta e coda, arrotondando in base alle esigenze e alla capacità sciistica dell'utente, ripassando per l'ennesima volta con della carta abrasiva tutta la lamina cercando di ridare al filo delle lamine la giusta tolleranza. Riprendiamo con una accurata pulizia, distendendo sulla soletta del detergente ecologico, pulendo a fondo con una spazzola di ottone e a seguire con della carta assorbente avvolta su di una spatola in plexiglass finendo il trattamento con vari passaggi di una spugna in fibertex così da rendere omogenea tutta la soletta, pronta a ricevere la sciolina.

 

Riscaldiamo il ferro, regolando il termostato a circa 100-120° C, non superiore, onde evitare di trasformare col troppo calore il materiale delle solette in sinterizzato estruso, così da perdere le caratteristiche di costruzione. Applichiamo la sciolina direttamente sul ferro per poi trasferirla già liquida direttamente sulla soletta, prestando attenzione a non scorrere con il ferro lungo punti dove non c'è presenza di sciolina. Lasciamo riposare e raffreddare per qualche minuto, affiliamo una spatola in plexiglass e asportiamo tutta la sciolina presente sulla suola, pulendo per bene anche le lamine e i fianchi. Mettiamo in ordine le spazzole da utilizzare per la finitura della soletta: saggina, setola, crine. Usate in ordine, come descritto, dalla punta alla coda, spazzolando con forza lunghi tratti fino a togliere completamente tutti i residui di sciolina fino ad un raggiungimento visivo e al tatto soddisfacente.

 

Si possono anche aggiungere, allo scopo di velocizzare ancor più le solette, delle cere fluorate, applicabili sia con dei tamponi di sughero che con il palmo delle mani oppure a caldo con il ferro, accelerando i tempi di finitura onde evitare l'evaporazione rapida del fluoro stesso.

 

In questo servizio, il nostro intento è di far capire l'importanza delle preparazioni e dell'utilizzo dei materiali, tralasciandoin parte cose molto tecniche, difficili da trasferire in poche righe, ma comprensibili per l'interesse di chi vuole perfezionarsi nelle tecniche e nella metodologia di lavoro.

 

Marco Pistoni Ski-Man Ornello Racing Department

Marco Pistoni - Skiman Ornello Sport